FONDI UE PER AGRICOLTURA BIOLOGICA IN SICILIA

Pubblicata il 02/03/2015

Il nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Sicilia presta una particolare attenzione all'agricoltura biologica siciliana, che ha il record nazionale per numero di operatori del settore bio.

In particolare è la MISURA 11 - AGRICOLTURA BIOLOGICA a prevedere un  ricco finanziamento per la conversione e il mantenimento della produzione secondo le tecniche dell'agricoltura biologica. Si tratta di una dotazione di circa 500 milioni di euro.

La misura è finalizzata ad incoraggiare gli agricoltori sia verso la conversione all'agricoltura biologica, sia al suo mantenimento, in risposta al crescente interesse della società per le pratiche agricole ecocompatibili.

CARATTERISTICHE DEL FINANZIAMENTO

La Sottomisura "11.1 Conversione" è indirizzata esclusivamente ad incentivare agricoltori che conducono superfici dove non è mai stato applicato il metodo biologico o che comunque sono entrate per la prima volta nel sistema di controllo dell’agricoltura biologica da non più di due anni.

La durata di impegno della sottomisura è di 3 anni, trascorso il quale le aziende transiteranno direttamente alla sottomisura 11.2 relativa al Mantenimento, fino al completamento di un periodo di impegno complessivo di almeno 7 anni.

Per quanto riguarda la salvaguardia della fertilità del terreno, con il mantenimento di un idoneo quantitativo di sostanza organica, per tutte le superfici, ad esclusione di quelle destinate a pascolo, dovrà essere predisposto un Piano di fertilizzazione, da adottare sin dal primo anno d’impegno sulla base di un’analisi completa del terreno effettuata, su uno o più campioni di suolo, secondo le modalità indicate dall’Amministrazione.

MODALITA' DI GESTIONE DEL SUOLO

Dovranno essere adottate le seguenti modalità di gestione del suolo:

Seminativi:

-nei seminativi a ciclo primaverile-estivo, esecuzione di una coltura di copertura (favino, trifoglio, lupino, meliloto, veccia, erba medica e miscugli di graminacee e leguminose) durante il periodo autunno-vernino, periodo in cui il suolo rimarrebbe nudo e quindi suscettibile all’incrostamento per l’assenza di copertura vegetale;

-applicazione di una rotazione che preveda almeno due anni, ogni 5 anni di una coltura di leguminose entro il periodo dell’impegno;

-l’esclusione della pratica della mono successione dei cereali;

-obbligo dell’incorporazione nel suolo dei residui colturali della coltura precedente a seguito del divieto di bruciatura delle stoppie.

Seminativi con terreni in pendio (appezzamenti con pendenza media > 8% definiti su apposita cartografia digitale delle pendenze) – in aggiunta a quanto sopra:

-esecuzione dell’aratura secondo un andamento trasversale rispetto alle linee di massima pendenza entro i limiti consentiti dalla sicurezza al ribaltamento,

nonché coltivazione lungo le curve di livello piuttosto che a rittochino;

-se in presenza di terreni lavorati a rittochino, realizzazione di solchi acquai dopo la lavorazione del suolo a distanza non superiore a 40 m, in alternativa potranno essere realizzate delle fasce di terreno non lavorato con inerbimento permanente di larghezza almeno di 5 m.

Colture arboree e vite.

-Inerbimento temporaneo con leguminose o graminacee o miscugli di graminacee e leguminose da seminare in autunno nell’interfila ed almeno a file alterne in quantità tale da garantire sufficiente copertura del suolo e sovesciare in primavera (marzo-aprile); per le superfici ricadenti nelle zone vulnerabili ai sensi della Direttiva 91/676/CEE oltre a quanto già sopra indicato, nelle altre interfile l’inerbimento dovrà essere realizzato nel rispetto della normativa regionale per l’attuazione della Direttiva Nitrati.

-Nei casi di impianti arborei con condizioni inadeguate per la conduzione delle operazioni colturali necessarie alla gestione delle colture da sovescio con attrezzature idonee e nei casi in cui sono presenti affioramenti rocciosi tali da interferire sulle suddette operazioni colturali (rocciosità > al 2%), in alternativa al sovescio si dovranno effettuare, almeno a file alterne, apporti al terreno di ammendanti organici naturali (compost). A tal fine i beneficiari dovranno impegnarsi ad apportare al terreno una quantità media annua di 1,0 tonnellata/ettaro di compost di qualità . E’ ammessa nell’ambito della rotazione agraria la pratica del maggese vestito senza corresponsione di alcun aiuto; inoltre, qualora vengono effettuate colture intercalari, è obbligatoria l’osservanza delle prescrizioni dell’azione anche per tali colture.

TIPO DI SUPPORTO

Contributo in conto capitale, calcolato per unità di superficie in base al tipo di coltura.

BENEFICIARI

Agricoltori singoli e associati in attività ai sensi dell’ art. 9 del Reg. (UE) 1307/2013

L’azione si applica su tutto il territorio regionale. Ai fini dell’accesso al finanziamento saranno favorite le aziende che provengono da sistemi colturali intensivi, inoltre sarà data priorità in ordine di precedenza alle aziende ubicate nelle seguenti aree:

1) zone Natura 2000 (SIC e ZPS), individuate ai sensi delle direttive 79/409 CEE e 92/43/CEE, zone di alto valore naturale inserite nel sistema

regionale delle aree naturali protette (76 Riserve Naturali Regionali e 4 Parchi Regionali);

2) aree individuate dalla Regione Siciliana ai sensi della direttiva 676/91 con DDG n. 121 del 24/02/2005 come ZVN (zone vulnerabili ai nitrati) e con decreto DDG 357 del 03/05/2007 come zone a rischio di inquinamento da fitofarmaci;

3) aree a rischio di erosione; 4)aree sensibili definite dal Piano di Tutela delle Acque.

AMMONTARE DELL'INCENTIVO

Il sostegno sarà concesso su base annua sotto forma di premio ad ettaro/annuo secondo le tipologie colturali presenti così come riportato nell'elenco seguente:

• Cereali da granella:240€/Ha/anno

• Leguminose da granella e allo stato fresco: 260€/Ha/anno

• Foraggere:230€/Ha/anno

• Colture foraggere con allevamento zootecnico 2 UBA/ha: 419 €/Ha/anno

• Pascoli con allevamento zootecnico 2 UBA/ha: 225 €/Ha/anno

• Coltureortive:600€/Ha/anno

• Piante aromatiche officinali: 450 €/Ha/anno

• Agrumi: 900 €/Ha/anno

• Mandorlo, noce, nocciolo, carrubo, pistacchio: 700 €/Ha/anno

• Frassino da manna:570€/Ha/anno

• Fruttiferi:900€/Ha/anno

• Uvadavino:900€/Ha/anno

• Olivo:796€/Ha/anno

I premi della misura non tengono conto dei costi di assoggettamento e di certificazione del prodotto biologico.

 


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